Invaso idrico di Capo D'Acqua - Capestrano - AQ -

L’Associazione Sportiva ATLANTIDE scuola sommozzatori prende in gestione, con delibera firmata dalle controparti, l’invaso artificiale di Capo D’Acqua. La gestione ha inizio il 01/05/2004.

Con la suddetta delibera, l’Associazione diventa l’unica autorizzata ad organizzare eventi e a rilasciare i permessi di accesso a tutte le associazioni, circoli, scuole, diving ecc. che ne facciano richiesta.

Lago di Capo D'Acqua

Parco Nazionale del Gan Sasso e Monti della Laga

Il lago, di proprietà privata, si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura incontaminata di vasto interesse archeologico (ricordiamo il GUERRIERO di Capestrano).

Guerriero di Capestrano

L’invaso nasce nella seconda metà degli anni ’60 per avere nella zona una riserva idrica per l’irrigazione dei terreni circostanti; oggi, dopo il black out del 2006, è utilizzato anche per la produzione di energia elettrica rivenduta all’ENEL, grazie ad una centrale idroelettrica pre-esistente per l’alimentazione delle due pompe di forzatura dell’acqua.

Il lago è alimentato da molte sorgenti in superficie e altrettante sommerse. Queste sorgenti alimentavano in origine un corso d’acqua che, unendosi alle altre due sorgenti, quella di Presciano e quella del lago di Capestrano, formavano il fiume TIRINO. In prossimità di questi corsi d’acqua sono stati realizzati, pressappoco in età medioevale, due MULINI e un Colorificio. Oggi l’edificio del colorificio è ancora visibile in superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi, in buono stato di conservazione, visitabili da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto subacqueo data la facile immersione. 

Vista del Fiume Tirino Il Colorificio semi-sommerso dalle acque del lago

L’invaso garantisce, proprio per la sua natura di lago sorgivo, un'ottima visibilità (all’incirca di 70 mt) e una flora lacustre particolare, propria degli ambienti sorgivi di quota (il lago si trova all’incirca a 330 m.s.l.m.). Per quanto riguarda la fauna, il lago offre una consistente popolazione di Trote Fario, duramente minacciate dall’immissione abusiva, nel 2005, di tre lucci, che hanno spaventato anche la fauna aviaria. Successivamente al loro avvistamento si è dato mandato, da parte del Comune di Capestrano e dei proprietari dell’invaso di cacciare i lucci, ad alcuni pescatori locali. Nel 2007 è stato catturato l’ultimo luccio rimasto, pesava orai circa 12 kg ed era lungo circa 110 cm. Oggi vediamo finalmente ricrescere la fauna lacustre, anche se quella
aviaria risente ancora dell’effetto dei lucci (era presente anche una considerevole popolazione di gamberi di fiume oggi sterminata per una pesca aggressiva).

foto di Denis Palbiani foto di Franco Banfi

l’invaso offre a tutti i subacquei che lo frequentano, proprio per la sua natura particolare, un ambiente sommerso molto affascinante e misterioso caratterizzato da alberi, abitazioni, strade e manufatti vari sommersi. Non è facile immaginare il fascino e l’atmosfera fantastica che queste immersioni generano.

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