Con le immersioni in acque dolci
Il mulini di Capodacqua
pubblicato il 16 Giugno 2004 in Il Subacqueo

Immergersi non significa solo mare e in Italia la possibilità di esplorare anche la vita sommersa di un lago o di un fiume è senz'altro cosa alla portata di tutti. Le immersioni in acque dolci hanno un sapore del tutto diverso da quelle in ambiente marino, ma non per questo non lasciano spazio alle sorprese. La scelta di una destinazione piuttosto che un'altra è dettata principalmente da desideri del tutto personali, ma in queste pagine noi vorremo segnalarvi una meta semplice e curiosa che ben merita di essere esaminata. Ci troviamo nella valle del Tirino o Valle Trita, una depressione di origine tettonica circondata da rilievi carbonatici. All'interno di essa si sono accumulati, nel quaternario antico, sedimenti di ambiente lacustre di notevole spessore. La parte di sedimenti più prossima alla superficie è formata da limi calcarei bianchi. questi ultimi affiorano spesso in vicinanza delle sorgenti del Tirino e, data la scarsa permeabilità, costituiscono locali sbarramenti alla circolazione idrica sotterranea contribuendo a determinare lo sbocco in superficie delle acque di falda provenienti dal Gran Sasso e dalla piana di Navelli. Se volete trascorrere una giornata diversa dal solito, avvolti dalla limpidezza che soltanto una sorgente d'acqua può offrire e da un ambiente piuttosto atipico, vi suggeriamo di preparare le attrezzature e partire alla volta di Capodacqua, un piccolo paese a 500 m sul livello del mare alle porte della città de L'Aquila. nel bel mezzo di una piana montana troviamo un piccolo lago sorgivo, protetto dalla riserva naturale, la cui nascita risale a circa cinquanta anni fa. All'origini il lago aveva dimensioni più contenute rispetto a quelle odierne, ma un successivo intervento dell'uomo per la realizzazione di una diga ne fece aumentare la superficie. Un piccolo mulino in pietra e alcune case coloniche che qui si trovano vennero così sommerse dall'acqua, e oggi li possiamo osservare a soltanto dieci metri di profondità. il fondo è ricoperto di un sottile strato di alghe verdi mentre altre piante, sottili e lunghe di poco dissimili dalle canne di bambù, danno vita a strane fantasie botaniche. La temperatura dell'acqua è intorno ai 6 gradi centigradi, e va da se l'obbligo di un'adeguata protezione. Le antiche mura delle case e del mulino sono in parte crollate, ma ancora oggi è perfettamente riconoscibile l'antica planimetria. Una grossa arcata, una volta l'ingresso a un edificio, appare oggi sospesa nel nulla, attraverso la quale è ancora possibile accedere offrendo una straordinaria cornice fotografica che merita di essere immortalata. Un vecchio albero fa ancora bella mostra di sé in quello che dove essere il cortile di una casa, mostrando un'aria un poco sinistra con i suoi rami spogli e ricurvi. Il divertimento, proporzionale al tempo di immersione pressoché illimitato, è originale e certo.

Fonte: Rivista "Il Subacqueo" Giugno 2004