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Isole Tremiti
dal 15 Luglio 2023 al 16 Luglio 2023

Le isole Trèmiti sono un arcipelago del mare Adriatico, sito 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano e 24 ad est della costa Molisana e da Termoli.

Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune italiano di Isole Tremiti di 455 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.

Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia (con meno abitanti vi è solo Celle di San Vito), è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.

I miti legati a Diomede

L'arcipelago ha legato nel corso dei millenni il suo nome a quello dell'eroe acheo Diomede, tanto che in antichità le isole furono chiamate isole Diomedee (Insulae Diomedeae in latino o Διομηδιες in greco antico).

La leggenda racconta che nacquero per mano di Diomede, quando gettò in mare tre giganteschi massi (corrispondenti a San Domino, San Nicola e Capraia), portati con sé da Troia e misteriosamente riemersi sotto forma di isole. Qui approdato, l'eroe ebbe il primo contatto con la Daunia, prima di sbarcare sul Gargano, nei pressi di Rodi alla ricerca di un terreno più fecondo, peregrinando per la regione dauna e unendosi in matrimonio con la figlia (Euippe, secondo alcuni Drionna, secondo altri Ecania) di Dauno, re dei Dauni.

Una variante di questo mito, con meno basi epiche, vuole che i tre massi fossero avanzati dal carico che l'eroe omerico aveva utilizzato per tracciare i confini del suo nuovo regno, la Daunia, quindi con collocazione dell'episodio già dopo il matrimonio con Euippe.

Ma la leggenda non vuole solo la nascita delle Tremiti legata a Diomede, ma annota anche la sua morte nell'arcipelago pugliese.

Molte narrazioni diverse tra loro sono accomunate dal collocare il luogo della scomparsa dell'eroe nelle isole Tremiti. Alcune parlano della morte avvenuta in seguito ad un naufragio, ma la versione più comune della leggenda narra del ritiro di Diomede, insieme ai suoi compagni, sull'arcipelago, dove andrà incontro alla morte. Sull'isola di San Nicola vi è una tomba di epoca ellenica chiamata ancora oggi tomba di Diomede.

Un particolare interessante della leggenda riguarda le diomedee (che i tremitesi chiamano arenne), caratteristici uccelli che popolano le falesie e le scogliere dell'arcipelago.

Infatti si vuole che questi uccelli, dal nome riconducibile all'eroe greco, siano i suoi compagni trasformati da Afrodite per compassione (secondo varie versioni, tra cui quella di Dionisio di Alessandria) o per vendetta (secondo Virgilio[10]).

In quest'ultima versione la metamorfosi dei compagni dell'acheo non è collegata alla morte dell'eroe, ma ai contrasti di questo con la dea Afrodite. La versione non virgiliana, che è anche quella più narrata, vuole invece che la dea per compassione verso il dolore dei compagni di Diomede li abbia trasformati in uccelli, appunto le diomedee, che con i loro garriti (simili ai vagiti di un bimbo), soprattutto notturni, continuano a piangere affranti la scomparsa del loro condottiero.

Il Tesoro di Diomede

Un'altra leggenda legata all'arcipelago, riportata dalla Cronica Istoriale di Tremiti, narra di un eremita che scelse l'isola di San Nicola intorno al 312 d.C. come luogo di ritiro e di contemplazione. Secondo la leggenda, una notte gli apparve in sogno la Madonna indicandogli il luogo in cui doveva scavare per rinvenire un tesoro di monete e monili, il cosiddetto tesoro di Diomede, e di edificare con questi una chiesa in onore della Vergine Maria. Per l'iniziale resistenza da parte del monaco, che ignorò l'invito per non abbandonare la meditazione o forse per timore di un'apparizione diabolica, la Madonna apparve nuovamente,questa volta alterata in volto. Il monaco superò così le diffidenze e le obbedì, ritrovando il tesoro e costruendo con questo un edificio dedicato alla Vergine.

Secondo la Cronica, la notizia del ritrovamento miracoloso rese l'isola di San Nicola meta di pellegrinaggio tanto che l'eremita, messo in difficoltà, dovette chiedere l'aiuto del Papa che affidò il governo dell'isola all'Ordine di San Benedetto.

Altre leggende

La fantasia popolare ha coronato ogni luogo delle isole di suggestioni.

All'isola-scoglio del Cretaccio è legata una leggenda, dalle tinte macabre, che vuole che su di esso si aggiri di notte, soprattutto in concomitanza di bufere, un uomo che regge tra le mani la sua testa, popolando lo scoglio argilloso delle sue urla. Sarebbe il fantasma di un detenuto evaso dalla colonia penale presente un tempo nell'arcipelago, che una volta ricatturato, fu decapitato proprio su quest'isolotto.

Ad arricchire la suggestione si aggiunge la credenza popolare che vuole che sullo scoglio attiguo, chiamato la Vecchia, prima di ogni temporale compaia il fantasma di una vecchia (da cui il nome dello scoglio) intenta a filare.

Sarebbe lo spirito di una strega che in epoca remota fu proprietaria dello scoglio.

Partenza

Partenza Sabato 15 luglio ore 05:30 dal bar Capitello arrivo a Termoli ore 07:30, partenza Aliscafo per S. Domito ore 8:40. Arrivo a S. Domito ore 09:30, per la prima volta non saremo sulla BluAlba saliamo sul gommone e faremo 2 tuffi nel pomeriggio sistemazione in albergo a mezza pensione, la mattina di domenica 16 luglio colazione, imbarco sul gommene per un tuffo e rientro in porto, pranzo e pronti all'imbarco motonave alle 18:45. Non appena disponibili saranno visibili i costi.

La quota corsisti comprende:

3 immersioni, sistemazione in albergo e cena (bevande e tassa di soggiorno escluse)

La quota sub comprende:

3 immersioni, sistemazione in albergo e cena (bevande e tassa di soggiorno escluse)

La quota accompagnatori comprende:

sistemazione in albergo e cena (bevande e tassa di soggiorno escluse).


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